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Esercizi per un primo approccio al running

Quanti di noi ogni tanto pensano “vorrei iniziare a correre, ma ho paura di non reggere lo sforzo” senza mai trovare una possibile soluzione? Tanti, tantissimi forse. In alcuni casi certamente si tratta di una scusa, ma in molti altri è solo un limite che ci si autoimpone semplicemente perché non si è abituati a svolgere un’attività fisica e si ha timore di mettere troppo sotto stress il proprio corpo, soprattutto se si è già raggiunta una certa età. Ma mica si pretende che una persona inizi subito a correre come un runner esperto! Vediamo quindi alcuni escamotage per approcciarsi al running procedendo per gradi.

  • Primo passo: la camminata veloce

Per approcciarsi al mondo della corsa, la camminata veloce è un vero toccasana, in quanto è più semplice mantenere un’andatura spedita e abituarvisi. Basta iniziare camminando con il proprio passo, per poi aumentarlo sempre più fino a raggiungere un’andatura simile a quella della marcia. Quando si riusciranno a reggere due ore di camminata a passo sostenuto, allora sarà arrivato il momento di alternare la camminata veloce a una corsa lenta, partendo da un ritmo basso e cercando di aumentarlo di allenamento in allenamento.  

  • Secondo passo: sali-scendi dalle scale

Si tratta di un allenamento pre-jogging molto utile, possibilmente da alternare alla camminata. È di aiuto sia al cuore, sia ai muscoli delle gambe, in particolar modo a quelli delle cosce, sia ai piedi in modo che il fisico sia pronto a sopportare il proprio peso mentre corre, oltre che un ampio sforzo.

  • Terzo passo: fissa un obiettivo

Quello di porsi un obiettivo a breve e a lungo termine è un escamotage molto vantaggioso per spronarsi a fare sempre meglio e mettersi alla prova. Ad esempio ci si può fissare un primo scopo di 30 minuti di corsa ininterrotta, che una volta raggiunto costituirà il punto di partenza per quello successivo, e così via. L’importante è tenere sempre a mente di procedere per gradi e di non strafare, aumentando di volta in volta i minuti di running e diminuendo quelli di camminata e, soprattutto, ascoltando il proprio corpo.

  • Quarto passo: chi va piano va sano e va lontano

Innanzitutto è necessario fare un’importante raccomandazione affinché la corsa possa dare i suoi frutti: svolgere un allenamento regolare. Le pause ci devono essere, ma soprattutto agli inizi non ci si può allenare saltuariamente e sperare comunque in un evidente miglioramento. In questo caso il proverbio “minimo sforzo, massimo risultato” non è per nulla valido. Calza invece a pennello il modo di dire “chi va piano va sano e va lontano”: per i primi 6/7 mesi, infatti, i legamenti e i tendini non sono ancora pronti a reggere attività di running troppo lunghe e impegnative, quindi è consigliabile darsi un limite e non farsi esageratamente prendere dall’entusiasmo.

  • Quinto passo: diploma da esperto corridore

Dopo 6 mesi/1 anno di running, è il momento di darci dentro e di migliorare il proprio rendimento. I muscoli, i piedi e il fiato sono ormai abituati a un certo sforzo e a una certa resistenza, quindi si può procedere aumentando la frequenza di allenamento o i minuti di corsa, ma sempre con cautela facendo attenzione alle reazioni del proprio corpo.

In conclusione..

Si tratta ovviamente di trucchetti generali che vanno presi con la dovuta cautela o che, per meglio dire, devono essere adattati e personalizzati in base all’età e alla fisicità della singola persona. Per questo motivo è sempre consigliabile chiedere preventivamente il parere del proprio medico e di un personal trainer professionista.